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illywords

Passo buona parte della mia giornata da dottorando in sociologia all’edificio 15, dentro la cittadella universitaria di Palermo. A pranzo si va spesso alla Caffetteria Massaro.

L’altro giorno mi sono portato a casa illywords, il periodico d’informazione aziendale di illycaffè.

Il tema del numero in distribuzione è “Waiting for China” (l’argomento è finalmente affrontato senza spauracchi). Si parla (anche) del Peking University Graduate Center of Architecture, di Qun “Vittorio” Sun e dei 150 milioni di cinesi che vivono all’occidentale e potenzialmente apprezzano l’italian style, di Huang Rui (artista concettuale avanguardista), di Ai Wei Wei (artista contemporaneo e architetto), di Lorenzo Fiaschi (fondatore di Galleria Continua) che ha aperto una galleria a Fabbrica 798 (Pechino), di Alessandro Mendini (che insegna a Guangzhou), di Ermenegildo Zegna e di Eugenio Perazza (fondatore di Magis).

Dulcis in fundo un editoriale di Andrea Illy che parla di una vision mancante per l’economia “tardo capitalista” e di responsabilità sociale dell’impresa, delineando un nuovo modello d’integrazione tra valori, produzione e qualità della vita.

Il giornale, diretto da Ariella Risch, è graficamente molto gradevole, bilingue (italiano e inglese) e viene stampato su carta ecologica sbiancata senza impiego di clorina.

Per ricevere illywords si può inviare un’e-mail a info@illy.com indicando nome, cognome, indirizzo e consenso per il trattamento dei dati personali. Consigliato.

illywords - Waiting for China

«La Cina ha la freccia a sinistra, ma gira sempre a destra. In realtà siamo riusciti a far convivere nello stesso paese due sistemi diversi contemporaneamente, comunismo e capitalismo. È come se ci in un computer ci fossero due sistemi operativi, quello Microsoft e quello Mac, che lavorano assieme»

(Qun Sun).