Un venerdì nella “Palermo bene”
Venerdì ho fatto una full-immersion in tre eventi della “Palermo bene” e ve la voglio raccontare. Ok, ho detto “Palermo bene” però trovo questa espressione vagamente razzista (nel senso estensivo dell’aggettivo) e classista all’incontrario (se usata con livore). Giusto per capire di che cosa si parla.
Si parte da Hanami, il ristorante global dell’Antica Focacceria San Francesco (via A. Paternostro, 56). Il cuoco cinese Taco prepara sushi e tempura, ma anche piatti tipici dell’Africa del sud, del Messico, dei Caraibi, dell’Argentina, degli Stati Uniti, della Thailandia, dell’India e della Grecia come la zuppa di zucca, l’unagui don, l’anguilla arrostita in salsa teryaki e servita su un letto di riso, la t-bone steak o il pollo alla pueblana. Il tavolo centrale è ricavato da uno dei battenti originali della focacceria che è aperta dal 1834 e si prenotano le singole sedie per mangiare gomito a gomito con altri avventori. L’occasione è la presentazione de La Dolce Vita 2006, evento per la promozione dell’italian style a Londra in cui sarà presente uno stand della Regione Sicilia con prodotti siciliani. C’è poca gente e qualche problema con le bacchettine per il sushi, che notoriamente non è “schietto” o “maritato”.
Ci spostiamo alla concessionaria Audi per la presentazione della nuova Q7. A parte il fatto che il motore è minimo un 3000 e mi viene da pensare al dispositivo antiparticolato omologato, la presentazione è fatta molto bene: vino bianco delizioso, luci soffuse, Mauro Tre al pianoforte e Kumi Watanabe (cantante che collabora con Franco Battiato) che canta. A un certo punto irrompono le ballerine/ladre dell’Associazione Stage Centro Danza di Caterina Girgenti con le calzamaglie e le torcie e cominciano a girare danzando intorno alle due Q7 ancora coperte fino a svelarle. La presentazione è a cura di Anna Burgio che sa decisamente fare il suo lavoro; ad altre presentazioni mi ero annoiato e avevo trovato il tutto molto banale. Paradossalmente il fatto che quasi tutte le cose che faccia funzionino sembra spiegare le cattiverie che ho letto nei commenti ai suoi post: invidia?
Fine serata alla Tonnara Florio al Disco Wine Party di Sicilia en primeur 2006. Beviamo un Regaleali bianco dei Conti Tasca d’Almerita buonissimo. Quasi mi commuovo alla vista dei produttori di vino siciliano in grande difficoltà nel destreggiarsi con le lingue straniere, visto che qui di italiani ce ne sono davvero pochi. Il cibo siciliano offerto è molto apprezzato dagli ospiti. Una cinese attentissima consulta il depliant con i vini, controlla tutto, prende appunti e mi fa pensare che se i produttori siciliani non faranno molta attenzione alle politiche dei prezzi i vini californiani e cinesi tra qualche anno distruggeranno la supremazia del vino siciliano.
La prossima volta mi faccio i dreadlock e vado a fare il reportage da via Candelai, forse.
Per questo post non sono state ricevute mazzette e non è stata maltrattata nessuna figlia-di-papà.
(crosspostato su Rosalio).
la Q7 è una specie di camper, mastodontico e assurdo per le strade italiane e per i vicoli del centro, con motori enormi e inquinanti. Un SUVvone per farsi vedere, costruito bene e molto costoso (si parte da 50.000 euro): sostanzialmente, è uno status symbol. Un’icona del nostro tempo. Per un pachiderma da cafoni arricchiti (che oramai neanche i veri cafoni arricchiti vogliono più apparire tali), ci mancava solo che la presentazione non fosse molto curata.
scusami tony, ma cos’è un dreadlock?:O
certo un cinese che cucina giapponese (il sushi).
quanto al vino mi è capitato di bere vini australiani e devo dire che sono ottimi. ma perchè acquistare un buon vino importato quanto in Italia abbiamo una varietà indescrivibile??
bello hanami…sn stata l’altro giorno! meno male ke ogni tanto in questa città c’è qlc1 ke si sveglia e ha il coraggio di fare qualcosa di diverso…andando ovviamente incontro alle solite critiche dei palermitani a cui consiglio un bel viaggetto a londra x rendersi conto di cosa succeda nel mondo…