Riotta, i blog e il Re Contenuto
Gianni Riotta (che stimo molto) ha pubblicato durante questa settimana un editoriale sulla convention di YearlyKos a Las Vegas in cui parla di blog e giornali.
«Il lupo dei giornali divorerà l’agnello dei blog. Ed è un bene. Da Las Vegas i bloggers riciclano un’utopia antica. Ma Re Contenuto resta più forte».
Questa è l’idea portante e ha suscitato qualche discussione (da dotcoma *:o), KURAI – A SUSHI WEBLOG, Maestrini per caso, manteblog, Pandemia, ecc.).
Innanzitutto il discorso di Gianni si basa su quella che in logica si chiama inferenza: l’inferenza è il processo con il quale da una proposizione accolta come vera, si passa a una proposizione la cui verità è considerata contenuta nella prima. Che il lupo dei giornali “divorerà” l’agnello del blog discenderebbe, quindi, dalla premessa accolta come vera per cui i blog non creerebbero contenuti originali.
«Se guardate cosa i blog mettono online, al 99% trovate articoli di giornali, testi di riviste, conferenze, saggi».
Questa affermazione non fa riferimento ad alcuna ricerca e la nostra esperienza quotidiana ci porta a vedere che i blog spesso producono contenuti inediti, quindi quella percentuale (e, di conseguenza, la tesi di fondo) va considerata non supportata da dati empirici. «Re Contenuto» è oggi il giornale? Certamente la realtà italiana è indietro rispetto agli Stati Uniti e lavorare a un miglioramento dei contenuti sarebbe un bene.
Condivido alcune cose dell’editoriale, per esempio il focus sul contenuto (soprattutto in Italia) e la volontà di puntualizzazione delle dinamiche tra i media (che il titolo sembra, però, ignorare…, così come il riferimento all’audience è inappropriato ai media come sono oggi, in tempi di “coda lunga“).
Un altro passaggio mi ha suscitato un brividino, cioè il richiamo alle radio libere durate un’estate (si fa per dire). L’ingresso dei grandi gruppi editoriali ha portato alla professionalizzazione della radiofonia italiana, soffocandone però spesso i guizzi di creatività. L’interesse dei gruppi editoriali in Italia per i blog potrebbe avere effetti negativi? La Rete non è però l’etere e sembra avere le caratteristiche per scongiurare tale pericolo.
il parallelo radio/web non è fuori luogo, quando si considera che la radiofonia libera è stata volontariamente soffocata con una legge sulla limitazione delle frequenze che non ha nessuna ragione tecnica (la maggior parte delle frequenze sono sempre rimaste inutilizzate, e oggi la tecnologia consente frequenze pressoché infinite).
Potrebbe succedere lo stesso con l’Internet? Certo che sì, anche considerando che l’Internet diventa mobile proprio grazie alle frequenze radio.
potrebbe succedere se ammazzano la non neutralità della rete. altrimenti, fra chi lo fa solo per passione (blog) e aziende che lo fanno perchè ci credono (ohmynews, flickr etc) dubito che la stagione dei contenuti dal basso liberi durerà una sola e breve estate…