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Un blogger a Radio 105 – RMC – Virgin Radio (1)

Arrivo a largo Donegani poco dopo mezzogiorno per visitare Radio 105, Radio Monte Carlo e Virgin Radio. Davanti alla sede ci sono delle aiuole con un cartello, «verde curato da Radio 105», a mostrare un profilo etico dell’azienda che proprio nella giornata della mia visita è turbato dalla sospensione di un programma di punta, Lo zoo, per una serie di cavolate pronunciate in diretta che hanno fatto infuriare gli animalisti (e l’editore che è da sempre animalista e non ha esitato a sospenderli, e non è la prima volta, ma è il programma più ascoltato d’Italia). C’è un po’ di tensione nell’aria, dai tecnici in su molti sembrano infastiditi dal fattaccio; si poteva evitare.

Esterno

All’ingresso c’è una security riservata ma presente, mi spiegano che l’accesso allo stabile viene monitorato con attenzione: c’è il consolato americano. Nella reception trovano posto un pianoforte bianco, vecchie “bobine”, una chitarra, microfoni, quadri in stile rinascimentale con i volti di Madonna e di Elvis Presley. Mi accoglie Daniela Zoppi dell’ufficio stampa che sarà la mia gentilissima guida in un giro per vedere la radio dal di dentro e per raccontarne alcune logiche su questo blog. Mi mostra subito lo studio “arena” al piano terra e con una vetrina che dà in strada: viene utilizzato soprattutto quando ci sono ospiti importanti.

Daniela mi parla delle altre sedi (Miami, Montecarlo e Zurigo) e ricapitola le tappe cruciali per le radio del gruppo: la nascita di 105, primo network che copre l’intero territorio nazionale nel 1976, l’acquisizione dei diritti della storica Radio Monte Carlo nel 1987, la nascita di Virgin Radio nel 2007. Arriva subito un’indiscrezione su Virgin Radio: dal 2 febbraio partirà il primo programma parlato, con Ringo. Di Virgin Radio mi parla con orgoglio, sia legato alla nascita che al format della radio («style rock, rock ma non heavy metal»). Daniela mi dice che gli studi (che loro conducono anche con una società apposita, NCP Ricerche) gli dicevano da tempo che in Italia c’era spazio per il rock. E Virgin Radio, lo dico io, non sbaglia un disco.

Andiamo nella zona degli uffici e incontro Alessandro Cattelan, che si prepara per andare in onda. Davanti alla sua pagina di facebook mi spiega che in realtà nel suo programma c’è poco di preparato: molto si basa su episodi di vita e su ciò che emerge dalle telefonate. Pare che sia il programma più ascoltato in Italia dalle 13 alle 14. Mi rendo conto che i gusti degli ascoltatori differiscono dai miei. ;) Gli chiedo della differenza tra la radio e la tv (è uno dei volti di MTV) e mi dice che in tv conta molto la mimica mentre in radio bisogna trovare altri modi per trasmettere qualcosa e cita Nicola Savino: «La tv è un albergo di lusso, la radio è casa».

Alessandro Cattelan

Passo a salutare in uno studiolo per la post-produzione Darietto che è stato il mio tecnico a Radio Time e adesso è a 105, per cui fa anche un sacco di promo in voce: è una piacevole carrambata. Il suo studio ha una finestra enorme sul corso ed è molto diverso da tanti studi che ho visto in passato, molto stile cripta. A fianco a lui lavorava a 105 Miami (il programma di 105 che preferisco) Flavio De Luca.

Darietto al lavoro

Acquario in post produzione

Si lavora a 105 Miami

Arrivano Rosario Pellecchia e Tony Severo e cominciamo a parlare. Per preparare 105 Friends si lavora tutto il giorno con i cinque collaboratori della redazione (che si occupano anche di altri programmi). Loro arrivano prima delle 9 e selezionano le notizie proposte e le interviste con i personaggi; una parte del lavoro viene svolta anche al pomeriggio. Mi dicono che nonostante il lavoro autoriale non si perde di freschezza perché non ci sono dei testi come in tv: la radio ha nella sua cifra stilistica il fatto di essere spontanea. Da poco è andato via Tiziano Ferro e chiedo ai due degli aneddoti con gli ospiti che non mancano: Gioele Dix che fa una gag in cui non vuole andare più via, Ramazzotti che li schiaffeggia scherzosamente quando gli vengono poste domande che non gradisce, Battiato che quando viene indicato come soggetto “lontano” dalle nuove tecnologie tira fuori un iPhone e inizia a suonare con un’applicazione che riproduce un pianoforte. Tony e Ross lasciano trasparire caratteri diversi ma sono affiatati, mi dicono che non litigano ma discutono. Tony mi dice che YouTube viene utilizzato per estrarre audio per la trasmissione e che legge su facebook quello che gli ascoltatori scrivono di loro. Rosario ha un blog, ora fermo, in cui parlava dei retroscena e caricava foto e mi dice che i blog oggi gli sembrano meno interessanti che un tempo, che c’è piattume. Poi cita in positivo Pulsatilla.

Con Rosario Pellecchia

Nel prossimo post continuerò a scrivere della visita e parlerò della programmazione musicale e delle web radio.

AGGIORNAMENTO: seconda parte.