Pippa, l’Italia sul The Economist, il Silicon Roundabout e “Star wars”
Forse ricorderete che l’anno scorso, durante il mio viaggio negli Stati Uniti, il tormentone di chi mi parlava facendo il simpaticone era darmi dell’American boy riferendosi alla canzone. Nel Regno Unito il tormentone è Pippa. «L’hai vista a Pippa?»; «Ma che dice Pippa?», «Salutami Pippa!». E in effetti Pippa Middleton, la sorella della moglie del figlio del principe Carlo, è una superstar. Gli inglesi tentano di mantenere un minimo di aplomb ma hanno chiarissima la potenza comunicativa di Pippa e a Westminster ieri ho visto una delle foto più mitiche del royal wedding in cui Pippa si vede benissimo nella mostra ufficiale. La notiziona è che adesso sarebbe single e l’hanno vista a prendere il tè con il principe Harry… Non dimenticatevi di fare Mi piace nella pagina facebook della Pippa Middleton Ass Appreciation Society. Se lo merita!
L’altro giorno ho comprato, seguendo l’indicazione di Nicola Pizzolato che vive qui da alcuni anni, The Economist in cui c’è uno speciale di 14 pagine sull’Italia di Berlusconi che è in copertina con un eloquente «The man who screwed an entire country» («L’uomo che ha fregato un intero paese»). L’articolo è lucido in molti passaggi e, al contrario di alcune cose che ho letto in Italia, cita alcuni aspetti molto controversi di Berlusconi come il Rubygate e i processi legati al suo impero finanziario ma poi si concentra su una débâcle politica forte: non ha risolto il problema della debolezza dell’economia italiana e della crescita bassissima. Beh, forse si dovrebbe aggiungere che il centrosinistra non è la soluzione e la responsabilità non è tutta sua ma ciò non cambia il risultato e, come italiano nel Regno Unito che legge dell’Italia vista dal Regno Unito, fa male. I pezzi sono a volte dei polpettoni di luoghi comuni e banalità/ovvietà sociologiche (per noi) però mi ha fatto riflettere un passaggio (che ci prende per il culo) in cui si scrive che nei posti di potere ci sono i vecchi. Nella politica, nella finanza…è persino in Cosa nostra (e si cita Provenzano)! Ok, è inesatto, però è vero che Provenzano comandava a 73 anni quando è stato arrestato. Chi ha meno di 50 anni dovrebbe darsi una bella mossa.
Martedì ho fatto un salto nella Londra tecnologica, esattamente nel cosiddetto Silicon Roundabout (la zona dove si concentrano le società è le startup del web e dell’ICT che richiama nel nome la Silicon Valley californiana) ospite di Mike Butcher, il direttore di TechCrunch Europe (la versione europea di TechCrunch, uno dei blog più famosi sull’ICT), in un posto che si chiama techhub. Si tratta di uno spazio fisico di incontro per soggetti che lavorano nel mio settore, incrocio tra coworking e centro di formazione. Era in corso un bell’incontro con demo di idee varie per startup ecc. e poi c’è stato un aperitivo. Ho conosciuto tanta gente interessante che parla meno di quanto fa (in Italia purtroppo è il contrario). In autunno proveremo a proporre qualche incontro anche a Palermo.
Ieri ho visto da turista wannabegiapponese il cambio della guardia a Buckingham Palace e ho strabuzzato gli occhi quando la banda che accompagna le guardie ha iniziato a suonare dopo le marcette militari qualcosa di inaspettato: il tema di Star Wars (Guerre stellari)! Dopo essermi documentato adesso so che non è infrequente che suonino pezzi tratti da film, musical o addirittura pop. Che moderna ‘sta Regina! :D
Forse c’è ancora qualcosa che avrei da raccontare e da farvi vedere. Intanto si torna a Palermo.
Le foto sono qui.
(crosspostato su Rosalio)