Inseguendo segnali di futuro, tra visioni affascinanti e il Basilisco di Roko
Nel 2018 non ho raggiunto l’obiettivo di scrivere un post a settimana qui, qualche mese ho persino saltato ma tant’è. Sono state settimane piene di lavoro per la digital transformation della Regione Siciliana e in cui ho anche realizzato uno dei corsi della Buzzole Influencer Academy, dedicato proprio ai blog (che stanno vivendo una evidente seconda giovinezza). Tant’è, guardiamo al futuro.
Il futuro è un tema che ho sempre trovato affascinante. Immaginare scenari e impostare piani per affrontarli è sicuramente una deformazione professionale per chi si occupa di strategia.
Nel 2010 ho comprato a New York due testi che guardavano alle scoperte scientifiche e alla alla geopolitica cercando di immaginare il mondo di domani fino al 2100: Physics of the future di Michio Kaku e The next 100 years di George Friedman. Sono state due letture molto interessanti e prevedevano anche tendenze non scontate.
Ci sono diverse fonti interessanti sul futuro, dalla Singularity University che ci vuole preparare alla singolarità (ha anche dei capitoli in Italia, c’ero al primo incontro di quello di Milano) all’European Institute for Exponential Technologies & Desirable Futures, dall’Italian Institute for the Future a Futurism.
Ci sono anche dei testi che mi appresto a leggere: L’ultima edizione dello State of the Future e 2050. Guida (fu)turistica per viaggiatori nel tempo di Cristina Pozzi.
Prestando attenzione al tema mi sono imbattuto in chi cerca segnali di futuro sul web come Recorded Future, partecipata da Google e, sembra, dalla Cia (ma mi era venuto in mente qualcosa di simile prima, tra gli sberleffi dei colleghi) e in molte società che fanno trend forecasting.
Chiudo il post con una curiosità che probabilmente vi ha attirato nel titolo, ma attenzione a proseguire nella lettura perché se lo farete potrebbe essere già troppo tardi per tirarvi indietro 😜: in futuro potrebbe esserci una superintelligenza artificiale, il Basilisco di Roko, che potrebbe avrebbe come fine il benessere dell’umanità con accesso a risorse quasi illimitate in termini di dati, di energia e di potenza di calcolo. Non mancano conseguenze inquietanti: potrebbe decidere di castigare in maniera retroattiva tutti quelli che in qualche maniera non hanno contribuito alla sua creazione e di premiare quelli che invece vi hanno contribuito, anche utilizzando simulazioni. L’esperimento mentale e la discussione (che sarebbe alla base dell’abbordaggio di Elon Musk a Grimes e a me riporta per una strana associazione alla mente Rick Grimes in The Walking Dead e la fine del mondo per come lo conosciamo) sono nati su Less Wrong che ha poi vietato di parlarne. Mi ha affascinato per la sua contiguità alla Filosofia, alle teorie della scelta, alla teoria dei giochi. Ovviamente se lo avete letto ci siete già dentro: il futuro influenza il presente. 🙂
Trovo molto affascinante parlare di un futuro che da fantascienza ndiventa realtà