Io e il pugilato
Ogni tanto mi ricordo di essere uno speaker radiofonico. In genere questo avviene il sabato quando faccio la mia trasmissione oppure quando mi chiamano per fare qualche serata in discoteca o per presentare delle insulse manifestazioni. Oggi siamo nel terzo caso.
Pensavo di aver visto di tutto da quando faccio ‘sto genere di cose. Ho animato (cito il peggio) feste di compleanno con 20 persone in piazze di paese, presentato manifestazioni canore (o canine) con ospiti ballerini in perizoma leopardato, fatto il countdown del capodanno in ristoranti pieno di adulti dormienti, tenuto il conto dei punti in un torneo di pallavolo deserto. Ma non avevo ancora visto tutto…
Ora sono qui a raccontarvi di una serie di incontri di pugilato di cui uno andava pure via satellite che ho presentato oggi. Ma io parlavo per i presenti, non facevo il Dan Peterson come sospettava oggi Francesco. Cercherò di non dare troppi riferimenti anche se so che sarò già stato sgamato. Insomma: circolo snob e strana alchimia tra ricconi/e annoiati/e e accaldati/e in una sera di agosto e sostenitori del campione locale che proviene da una borgata e ha perso ai punti per un punto (anche se meritava di vincere).
Divertente ascoltare cosa gridava la “curva” (robe tipo «smennalo!» o – mitica! – «insistiscici!») e i commenti inorriditi delle Signore della città al cospetto di cotanto violento sport. Meno divertente l’invasione di ring a fine incontro e il sangue vero che sprizzava.
A fine serata una ragazza mi ha detto che ho una voce meravigliosa. Ancora non so se mi ha lusingato oppure no.