Nokia 5800 XpressMusic da oggi nei negozi in Italia
È disponibile da oggi in Italia il Nokia 5800 XpressMusic, primo telefonino touchscreen (schermo da 3,2″) Nokia pensato (come dice il nome) espressamente per la musica (8 Gb di memoria, supporto per tutti i formati musicali digitali più diffusi, equalizzatore grafico e altoparlanti stereo integrati con surround). Oggi dalle 15:00 alle 17:00 nei Nokia Store di Roma (via Nemorense, 164/166) e di Milano (via Solari, 1) sarà possibile provarlo. Il prezzo di vendita è 429 euro iva inclusa.
Anche le funzionalità legate alla Rete sembrano promettere bene e il telefono ha una sua “presenza” su Internet, ad esempio su flickr, su delicious e su ovi.
Spero di averlo prima possibile tra le mani per un test, aspettando anche l’N97.
Il “Delirio” di Beppe Grillo
Ieri sera sono stato “trascinato” a vedere Delirio, lo spettacolo di Beppe Grillo. Volevo condividere con voi alcune impressioni e riflessioni su questa serata col comico (santone qualunquista).
Lo spettacolo è gradevole, ci sono alcuni passaggi brillanti e altri che fanno riflettere (e cadute di stile come quando chiama Brunetta iPod Nano): insomma, il comico c’è. Grande è, invece, la mia perplessità sul Grillo portatore di istanze politiche e sul Grillo taumaturgo. Già in passato ho mostrato grande scetticismo sulle sue iniziative, poco pragmatiche (o moltissimo, se il fine è quello di riempire i suoi palasport e di vendere i suoi DVD: il suo reddito è invidiabile) e demagogiche. È facile trovare gente che annuisce quando si condannano l’inquinamento, la corruzione, l’asimmetria informativa. Un po’ meno facile trovare delle soluzioni efficaci.
Grillo è forte dello sconforto del pubblico che lo segue e che a volte si beve le sue balle. Nello spettacolo, oltre a decantare la magica biopalla/balla per lavare senza detersivo (pare che non funzioni), dice che il The New York Times starebbe chiudendo e che il suo grattacielo sarebbe stato “pignorato” (non è vero: è stato ipotecato) e che il suo blog sarebbe tra i primi dieci al mondo (non mi risulta, per Technorati oggi è sessantunesimo).
Guardando Grillo pensavo che non può essere un punto di riferimento per me. Mi piacerebbe avere come punti di riferimento persone candide (e non so quanto Grillo lo sia), con idee condivisibili (a volte le sue lo sono in valore assoluto) e, soprattutto, realizzabili (questo è il suo punto più debole, come dimostra anche la questione recente delle firme per il referendum respinte: per cambiare le regole bisogna conoscere le regole e saperle utilizzare a proprio vantaggio, come nelle arti marziali si usa la forza dell’avversario).
Ad ogni modo mi sembra di poter dire che il fenomeno Grillo come blogger (la dichiarazione sulla casa in Svizzera e i blog è ridicola e assesta l’ennesimo colpo alla sua credibilità) e come politico (le liste da lui certificate sono state un fiasco clamoroso) si stia sgonfiando. Persino il suo grido di guerra, il becero “vaffanculo” di day ormai lontani, è stato sussurrato dal suo pubblico a fine spettacolo, dove lui chiedeva di urlarlo.
AGGIORNAMENTO: merita una lettura La chiesa di Grillology.
Sony Ericsson Xperia X1, la recensione
Da circa un mese sto smanettando con un Sony Ericsson Xperia X1. L’estate scorsa avevo testato un W760i che mi è piaciucchiato anche. Nel mio passato c’è stato anche un Ericsson T28, tanto bello quanto fragile e tendente a “morire” (a un tratto si spegneva e non si accendeva più…).
In sintesi si tratta di uno smartphone con Windows Mobile 6.1 figo, ottimo per chi ne fa un uso business (ma è stato pensato per nove diversi profili) e con parecchi punti di forza.
- Estetica e materiali: il telefono ha un look gradevolmente retro’, con un metallo che ricorda le radioline degli anni ’70, ha una tastiera full qwerty molto maneggevole e forme nette. Il vano batteria non è semplicissimo da aprire e lo sportellino ha spigoli vivi.
- Modalità di input: tanto di cappello agli ingegneri. Il telefono permette un uso ridondante con (a scelta) tastiera, schermo, tastone centrale a sfioramento (centro) o da schiacciare (corona). Da qualunque telefono si arrivi ci si può trovare a proprio agio.
- Display: touchscreen (pennino in dotazione, ma pratico e sensibile anche con le dita) e ottimo. Rompe molto le scatole non poterlo usare in orizzontale con tastiera chiusa (in realtà c’è un modo ma non troppo pratico…).
- Ricezione: ottima.
- Audio: ottimo.
- Fotocamera: le foto sono molto buone ma la risoluzione di 3.2 megapixel mi sembra uno dei (pochi) punti deboli.
- Memoria: a noi hanno dato 8 Gb e ci si sta molto comodi. In commercio esce con 1 Gb espandibile.
- Panel: sono dei pannelli personalizzati a metà strada tra la semplicità del widget web e la completezza dell’applicativo. Se ne possono scaricare di nuovi (da poco è disponibile un panel per facebook e molti ne arriveranno nei prossimi mesi).
- Internet: una goduria! Il telefono ha in dotazione Internet Explorer, Opera Mobile e Windows Live Messenger.
- Sincronizzazione: purtroppo Windows Mobile importa da Outlook soltanto un numero di cellulare. Venendo da Nokia mi ha saltato molti numeri…
- Batteria: ottima, la ricarichi e te la scordi (per un po’).
- Prezzo: pur essendo un telefono di ottima qualità secondo me è altino.
DISCLAIMER: il telefonino mi è stato donato. La recensione è libera e nulla mi è stato chiesto ma ritengo opportuno che voi lettori conosciate come stanno le cose. Grazie a Sony Ericsson, a Cristiano Callegari e ad Ambito 5.
Schiavo, re e dio
«Lavora come uno schiavo, comanda come un re, crea come un dio»
(Constantine Brancusi).
Rihanna per Gucci per Unicef
Rihanna è testimonial della campagna per la Tatto Heart Collection bianca di Gucci. I proventi vanno all’Unicef. :)
(via Design You Trust)
TamTamyDay: innovare con l’enterprise 2.0
Oggi va in onda il primo TamTamy Day dedicato alle prospettive di innovazione con l’enterprise 2.0 in tempi di crisi e su come la tecnologia possa supportare le aziende in termini di produttività, sviluppo del business e contenimento dei costi.
Durante l’evento, moderato da Marco Montemagno, sarà possibile ascoltare le testimonianze di diverse realtà italiane enterprise e PMI che si sono contraddistinte nel panorama dell’enterprise 2.0, ma anche interagire.
“RomeCamp2008”
Lo scorso weekend ho partecipato al “RomeCamp2008” a Roma. È stata una bella occasione per rivedere tanti amici e per vivere la vita della blogosfera italiana offline, che è molto vivace. Degnissima di nota la presentazione sul Porno 2.0, con un pubblico numericamente superiore a qualsiasi presentazione vista in un barcamp (ma guardunpo’!). L'”australiana” mi ha costretto a una permanenza tribolata e a un frettoloso rientro che mi ha fatto perdere quello che è stato lo storico FaiQuelCazzoCheTiPareCAMP/CampBus sul bus inglese con TechLovers (di cui riparleremo presto). Pazienza.
Il Cannocchiale tv ha coperto totalmente il barcamp, trovate qui quello che vi siete persi.
A seguire la mia presentazione sulla tesi di dottorato (io c’avevo la voce strana ma temo che nello streaming qualcosa non vada :P) e una chiacchierata con Elisabetta Locatelli, Davide Bennato e Fabio Giglietto.
Oggi vado a Reporter diffuso su SKY TG24
Oggi alle 11:25 sarò ospite di Marco Montemagno nella puntata di Reporter diffuso su SKY TG24.
Edizioni Master, Tech.it, TechPro.it,TECHblogs e Blogologia
Edizioni Master, casa editrice del sud (sono calabresi), ha acquisito molti siti storici del panorama del web tecnologico italiano (da Punto Informatico a telefonino.net) e ha lanciato due network (aggregatori): Tech.it (per appassionati di tecnologia) e TechPro.it (per l’utenza professionale).
Non mancano i blog, racchiusi a loro volta in TECHblogs.
Ho iniziato da qualche settimana una collaborazione con questo progetto promettente con Blogologia, un blog sulla blogosfera e i suoi protagonisti dal titolo scherzoso e irriverente.
Obama e l’american dream
A qualche giorno dall’elezione di Barack Obama, a freddo, vorrei fissare alcune considerazioni. Ho seguito con poca attenzione le elezioni americane, anche se avrei voluto seguirle meglio, e ci sono molti motivi per cui rimarranno nella storia.
Sono fondamentalmente un conservatore e mi trovo più a mio agio con i repubblicani, eppure nutrivo delle simpatie per Hillary Clinton. Mi piace la storia da “maverick” di John McCain e apprezzavo Sarah Palin per la sua determinazione. Ad ogni modo guardo con ammirazione all’affermazione di Barack Obama perché, al di là delle frequentazioni del suo passato e di un’abilità di guida ancora tutta da dimostrare, Obama è un simbolo dell’american dream, quel sogno per cui “in the land of the free you can be what you want to be”. L’ascesa di Obama, rimbalzato alla convention repubblicana di otto anni fa, vincente sulla Clinton e trionfante su McCain (che ha ha fatto un “concede” estremamente patriottico e lodevole: «I wish Godspeed to the man who was my former opponent and will be my president») è una storia americana, tipicamente americana, e un motivo in più per me per amare l’America.
Sorrido guardando e leggendo gli italiani che lo osannano, rabbrividisco quando Veltroni anche lontanamente si accosta a lui («Yes he can, no you can’t», dovremmo ripetergli) e penso che Obama li deluderà perché gli ideali di fondo degli americani permeano in maniera bipartisan repubblicani e democratici. Per esempio quello della supremazia in Medio Oriente: l’Iran rimane nel mirino.
Obama è un ottimo comunicatore e fa un uso massiccio delle tecniche della programmazione neurolinguistica. Ma la sua forza sta nel messaggio: CHANGE, change has come to America. È stato in grado di attivare milioni di persone, motivarli, stringerli insieme per una causa, stimolarne la creatività (gli artisti, i designer e i comunicatori hanno prodotto delle cose fantastiche per cui si parla di Obama Art). Se fosse soltanto per questo è già e sarà nella storia. Ero tra quelli che, forse per disattenzione, non hanno colto la portata e la forza del suo messaggio.
Sull’uso di Internet che ha fatto credo ci sia molto da approfondire e studiare, non è questa la sede. Apprezzo molte cose della campagna, dalla precedenza al web per la comunicazione (che dimostra una percezione dei tempi di Internet) a Change.gov.
Il fascino di Obama, in parte o del tutto, ha toccato ciascuno di noi. Eppure il sogno potrebbe diventare un incubo.
Per il momento buona fortuna, presidente.
Nokia N96, il test
Da due mesi a questa parte ho avuto modo di provare il Nokia N96. Si tratta dello smartphone destinato a sostituire l’N95 che io consideravo e continuo a considerare “il telefonino” di questi anni. Ovviamente insieme all’iPhone.
In sintesi non ve lo consiglio, non lo comprerei e MAI lo cambierei con il mio N95 8Gb. Vi dico perché.
- Estetica e materiali: l’N96 richiama vagamente le forme arrotondate dell’iPhone ma è “plasticoso”, poco gradevole al tatto, brusco nello slide, impossibile da aprire senza sporcare il display, troppo liscio soprattutto sulla tastiera (proibitiva da usare la prima fila di tasti) e sul retro (provate ad afferrarlo con le mani non perfettamente asciutte come può accadere in caso di pioggia: è una saponetta!). Carina la soluzione del sostegno estraibile attorno alla fotocamera (che potete usare anche per facilitare l’apertura del vano batteria/SIM).
- Display: ottimo.
- Ricezione: ottima, it’s Nokia.
- Audio: appena sufficiente, in ambienti rumorosi non si sente granché.
- Fotocamera: non dico niente, guardate i colori e valutate voi queste due foto scattate in ordine con N95 ed N96 (volutamente) nelle stesse condizioni di scarsa luce e senza flash. ;)
Altri esempi (in condizioni di luce piena e molto buoni) sono qui.
- Memoria: enorme. Va benissimo per chi lo usa come walkman e per la multimedialità in genere.
- GPS: molto migliorato rispetto all’N95 e buono per essere un cellulare. È uno dei plus del telefono.
- Batteria: con un utilizzo comune l’ho trovata sufficiente.
- Prezzo: troppo alto per ciò che offre.
Per finire una chicca: guardate il video di Hot and cold di Katy Perry e vedrete che nel suo rincorrere lo sposo fuggitivo dall’altare lei gli appare su un videofonino: è l’N96. :)
Grazie a Nokia per avermi permesso di testarlo.
“Internet, blog e sud” mercoledì 5 a Palermo
Mercoledì 5 (dopodomani) si terrà all’Albergo delle Povere a Palermo (corso Calatafimi, 219; ore 11:00; aula 5) Internet, blog e sud, un incontro sullo sviluppo di Internet e dei blog nel Mezzogiorno d’Italia passando attraverso la presentazione dalla viva voce dei protagonisti di alcuni casi “felici” ed economicamente virtuosi delle città di Palermo, Catania e Salerno. L’organizzazione è a cura di Rosalio e di serverstudio e l’incontro fa parte de Le Giornate dell’Economia del Mezzogiorno.
Oltre a me ci saranno Salvatore Aranzulla, Roberto Chibbaro, Mirko Pallera e Biagio Semilia. Modera Alessio Jacona.
AGGIORNAMENTO: l’incontro è andato molto bene e ringrazio tutti i presenti. Qui un’intervista a me e a Biagio Semilia.