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Non saranno contenti i bruttini

Pensavo che i siti di social networking più orientati al dating, come badoo, stanno nuovamente ribaltando il peso di una delle caratteristiche che differivano nelle conoscenze online rispetto a quelle in presenza: l’importanza dell’aspetto fisico.

Nelle conoscenze in presenza la nostra immagine precede quello che possiamo dire, nelle vecchie chat e negli instant messenger era il contrario: l’invio della foto veniva dopo una presa di conoscenza che poteva durare anche parecchio tempo (complice anche la bassa o nulla diffusione di fotocamere digitali e cameraphone) ed era un momento spesso sognato e desiderato. Vi sarà capitato di parlare con perfetti sconosciuti (le cui fattezze, se note, vi avrebbero portato a non interessarvi) e di apprezzarne la dimensione mentale prima di vederli (e magari rimanere delusi). I bruttini e le bruttine erano avvantaggiati. Oserei dire più i bruttini, dato che le donne spesso si innamorano più con la testa degli uomini e una volta andate è difficile che tornino indietro: la chat creava quella condizione da appuntamento al buio che ben si sposava con questa tendenza molto femminile al fantasticare e all’uso dell’immaginazione.

Oggi su badoo e affini la “fotina” (e l’aspetto fisico) è di nuovo pienamente discriminante, così come negli incontri in spiaggia o all’università. L’aspetto fisico torna al centro, quindi. Non saranno contenti i bruttini. :)

SNS per il dating

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Twitter e il potere dell’audience

Twitter continua a dominare nel mondo del microblogging, ha circa 300 mila iscritti e ha ottenuto di recente un ulteriore finanziamento da Union Square Ventures. Il modello di business non c’è, né sembra importare a qualcuno.

Ciò che spiegherebbe il fenomeno twitter, il feeling positivo e l’attaccamento degli utilizzatori (e che dovrebbe portare gli altri sistemi a imparare) sarebbe il potere dell’audience: i messaggi arrivano a un’audience ben definita (mentre bloggando non si ha un’audience così chiaramente definita).

Forse non è il solo elemento ma di certo è un elemento che conta. Con un po’ di “cattiveria” si potrebbe paragonare, quindi, twitter a certi luoghi di ritrovo (discoteche, bar, muretti ecc.) che forse non sono i migliori in circolazione (nel caso di twitter i down del servizio sono stati tanti) eppure sono strafrequentati perché si mantiene/acquisisce il contatto con la gente con cui si vuole mantenere/acquisire un contatto.

Twitter e il potere dell'audience
(immagine tratta da TechCrunch)

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Essere giornalisti non equivale a fare giornalismo

Scott Rosenberg, co-fondatore di Salon, a proposito dell’essere giornalisti di fatto e non “di ordine” scrive:

«I blogger possono essere giornalisti ogni volta che fanno giornalismo provando a tirar fuori la verità da una storia. Un giornalista può essere blogger installando un software per bloggare e iniziando a postare. Queste parole dovrebbero essere etichette per attività, non distintivi di fedeltà tribale». (via Appunti di Pandemia)

Un mio amico giornalista, interpellato, ha sentenziato: «bella cazzata». Eppure questa “bella cazzata” travolge ogni giorno, come un terremoto, il mainstream.

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Uu uuu uu uuu uuu uuu uuu

Se ascoltando What you need dei Priors vi siete chiesti dove avevate già sentito quella voce e non avete la risposta ve lo dico io: in Lady (hear me tonight) dei Modjo. Il cantante è Yann Destagnol (a.k.a. Yann Destal).

L’altro Modjo, Romain Tranchart, ha invece lavorato al cd di Sébastien Tellier (quello di Divine) insieme a Guy-Manuel de Homem-Christo (Daft Punk).

Priors - “What you need”

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