Commenti [ 0 ]

Riapre l’Atomium

Sono stato all’Atomium di Bruxelles a luglio 2004. Portava male il peso di 46 anni sulle placche di alluminio che rivestivano il gigantesco modello dell’atomo. Pochi giorni dopo la mia visita venne chiuso per il restauro.

L’Atomium riapre oggi. Le 970 placche originali sono state smontate e circa 600 sono state vendute a 1000 € ciascuna; le nuove placche che lo rivestono sono di acciaio inox. Tra le novità una nuova illuminazione e un ristorante nella sfera apicale.

Io all'Atomium

Commenti [ 32 ]

Dieci colpi per Che Guevara

I fan di Che Guevara si preparano a celebrare ancora un anniversario della morte del rivoluzionario avvenuta trentotto anni fa allo Yuro ravine in Bolivia [n.d.t.: si riferisce alla data della pubblicazione dell’articolo]. Si tratta del momento giusto per rispedire al mittente dieci miti che tengono vivo il culto di Guevara.

L’ultima volta che ho visitato il Museo d’Arte Moderna a New York uno studente americano che indossava una maglietta di Che Guevara e un berretto ha attirato il mio sguardo (il fatto che Nicole Kidman sia entrata proprio in quel momento potrebbe avere qualcosa a che fare con il fatto che mi sia accorto di lui). Gli ho chiesto gentilmente che cosa esattamente avesse ammirato così tanto di quell’uomo. Ecco le dieci ragioni che ha menzionato e le mie risposte.

  1. ERA CONTRARIO AL CAPITALISMO
    In effetti Guevara era per un capitalismo di stato. Si oppose al sistema salariale dell'”appropriazione del plusvalore” (nel gergo marxista) solo quando questo andava alle imprese private. Ma lui mutò l'”appropriazione del plusvalore dei lavoratori” in un sistema di stato. Un esempio di ciò è riscontrabile nei campi di lavori forzati che appoggiò, a partire da Guanahacabibes nel 1961.
  2. HA RESO CUBA INDIPENDENTE
    In realtà ha permesso la colonizzazione di Cuba da parte di un potere straniero. È stato strumento della trasformazione di Cuba in una temporanea testa di ponte del potere nucleare sovietico (firmò gli accordi di Yalta). Come responsabile per l'”industrializzazione” di Cuba fallì non arrestando la dipendenza del paese dallo zucchero.
  3. HA COMBATTUTO PER LA GIUSTIZIA SOCIALE
    In realtà ha contribuito alla rovina dell’economia distraendo risorse alle industrie che poi fallirono e ridussero la raccolta dello zucchero, sostegno di Cuba, della metà in due anni. Il razionamento iniziò sotto la sua amministrazione dell’economia dell’isola.
  4. SI OPPOSE A MOSCA
    In realtà ha obbedito a Mosca finché Mosca decise di chiedere qualcosa in cambio dei suoi massicci trasferimenti di denaro all’Havana. Nel 1965 criticò il Cremlino poiché aveva adottato ciò che lui chiamò “legge del valore”. Quindi si rivolse alla Cina alla vigilia della Rivoluzione Culturale, uno degli orrori del ventesimo secolo. Scambiò semplicemente alleanze nel campo totalitario.
  5. SI UNÌ AI CONTADINI
    In realtà morì proprio perché non si unì mai a loro. «Le masse contadine non ci sostengono affatto», scrisse nel suo diario boliviano prima di essere catturato, un modo adatto per descrivere il suo viaggio attraverso la Bolivia tentando di sollevare una rivoluzione che non avrebbe potuto neanche annoverare l’aiuto dei comunisti boliviani (che erano realisticamente abbastanza per notare che i contadini non volevano la rivoluzione del 1967; ne avevano già fatta una nel 1952).
  6. È STATO GENIO DELLA GUERRIGLIA
    Fatta eccezione per Cuba, ogni episodio di guerriglia a cui collaborò fallì miseramente. Dopo il trionfo della rivoluzione cubana Guevara creò eserciti rivoluzionari in Nicaragua, nella Repubblica Dominicana, a Panama e ad Haiti e tutti vennero schiacciati. Infine convinse Jorge Ricardo Masetti a guidare un’incursione fatale in quel paese dalla Bolivia. Il ruolo di Guevara del Congo del 1965 fu tragicomico. Si alleò con Pierre Mulele e Laurent Kabila, due macellai, ma si impelagò in molti disaccordi con loro e le relazioni tra il cubano e i combattenti congolesi furono così tese che dovette fuggire. Infine, la sua incursione in Bolivia terminò con la sua morte, che i suoi seguaci commemorano questa domenica.
  7. HA RISPETTATO LA DIGNITÀ UMANA
    In realtà ebbe l’abitudine di appropriarsi delle cose altrui. Incitò i suoi seguaci a svaligiare le banche («Le masse combattenti concordano di svaligiare le banche perché nessuno tra loro vi ha un penny») e nonappena il regime di Batista cadde occupò una residenza e se ne appropriò: un eminente caso di rapido dominio rivoluzionario.
  8. LE SUE AVVENTURE FURONO UNA CELEBRAZIONE DELLA VITA
    Invece furono un’orgia di morte. Giustiziò molti innocenti a Santa Clara, nella parte centrale di Cuba, dove stazionava la sua colonna nell’ultima parte della lotta armata. Dopo il trionfo della rivoluzione tenne la prigione de “La Cabaña” per sei mesi. Ordinò l’esecuzione di centinaia di prigionieri che in precedenza erano stati uomini di Batista, di giornalisti, di uomini d’affari e di altri. Alcuni testimoni, tra cui Javier Arzuaga, che era il cappellano de “La Cabaña”, e José Vilasuso, che era un membro del corpo che si occupava del giudizio sommario, mi hanno recentemente affidato le loro dolorose testimonianze.
  9. ERA UN VISIONARIO
    La sua visione dell’America Latina era alquanto sfocata. Si consideri, ad esempio, il suo punto di vista relativo al fatto che la guerriglia doveva svolgersi nelle campagne perché era lì che vivevano le masse combattenti. In verità gia dagli anni ’60 la maggior parte dei contadini abbandonarono pacificamente le campagne in parte a causa del fallimento della riforma terriera, che ostacolò lo sviluppo di un’agricoltura basata sulla proprietà e di economie di scala con regolamentazioni assurde col divieto di qualsiasi sorta di disposizioni dei privati.
  10. DICEVA IL GIUSTO SUGLI STATI UNITI
    Aveva predetto che Cuba avrebbe superato il PIL pro capite degli Stati Uniti nel 1980. Oggi l’economia di Cuba può a mala pena sopravvivere grazie all’aiuto del petrolio venezuelano (circa 100.000 barili al giorno), una forma di elemosina internazionale che non dice nulla di buono sulla dignità del regime.

Traduzione di un articolo di Alvaro Vargas Llosa, Senior Fellow e direttore del Center on Global Prosperity presso The Independent Institute. Sul tema si legga anche The Killing Machine: Che Guevara, from Communist Firebrand to Capitalist Brand (in inglese).

Commenti [ 6 ]

Gli autogol del centrosinistra

Vota anche tu gli autogol del centrosinistra: la hit parade. Da la Repubblica.it. ;)

  • Caso Unipol.
  • D’Alema al Quirinale.
  • Prodi: ‘A Roma non vivrei mai’.
  • Luxuria candidato.
  • I giudici di mani pulite candidati.
  • Radicali contro cattolici e viceversa.
  • La spartizione: Mastella docet.
  • Le primarie: quali primarie?
  • Il partito democratico.
  • Il programma.
Commenti [ 3 ]

“InEditaBLOG”, venerdì

La sessione dedicata a piattaforme, aggregatori e motori di ricerca di venerdì a InEditaBLOG è stata abbastanza “conservatrice”. Tutti noi abbiamo detto delle cose più o meno già sentite. Non conoscevo però certi numeri di splinder dati da Marco Palombi. Dal 2002 hanno avuto 15 milioni di commenti e cinque milioni di post e attualmente fanno due milioni di utenti unici ogni mese.

L’mp3 della sessione (purtroppo la qualità non è eccezionale) si trova qui grazie a Stefano Vitta.

Nei convegni a cui sono stato finora ho notato che la discussione è normalmente meno stimolante delle chiacchierate che si innescano durante i momenti conviviali. Immaginate ‘sta cena con Manila, Samuele, Stefano Vitta, Guidone, Stefania, Sergio, Antonio, Diego e Andrea… Zoro ha fatto un filmato che, se esce, farà tremare la blogosfera italiana. Fidatevi. :P Un paio di battute su Sasaki Fujika e Daveblog (che non rivelerò in questa sede) mi hanno fatto rotolare per terra! :D

Tre piccole note finali: siamo stati bene insieme (queste amicizie nate online non sono virtuali), voglio bene a Manila e Andrea Beggi è un ottimo padrone di casa che ci ha fatti sentire a nostro agio sempre a Genova. A lui va un grazie speciale, oltre che a Marina e a Mitì.

Commenti [ 4 ]

Un venerdì a Genova

Alitalia accoglie i passeggeri con Get your way di Jamie Cullum, ma ogni tanto mette anche Michael Bublé. I voli FCOGOA e viceversa vengono operati con un Airbus A-320 e, finalmente, faccio degli atterraggi morbidi anche con questo aereo. Scopro con Google che il comandante (Vivona all’andata e al ritorno) era un pilota della Pattuglia Acrobatica Nazionale delle Frecce Tricolori. Anche i transiti a Fiumicino mi danno la sensazione di essere tornato a casa, tanto forte è il mio legame con Roma.

Genova è una città molto viva, con gente in strada a tutte le ore. Non ho visto molto, giusto una toccata e fuga. Non potevo perdermi l’acquario e n’è valsa la pena. Gli animali sembrano veramente felici e ho visto foche e delfini giocare.

Il mio albergo era vicino alla stazione di Brignole. La mia mente va alle immagini degli scontri del G8 e mi infastidisce ripensare ai no-global.

Di InEdita parlerò nel post successivo.

L’aeroporto di Genova è molto piccolo. A Fiumicino incontro qualche vippsssss. Roby Facchinetti fa colazione e vorrei chiedergli in sequenza di cantarmi «Dio delleee citttwaaaaaa…» e di legare a un palo Dj Francesco. Marco Follini chiacchiera con un giornalista e vorrei farmi una foto ricordo con lui da portare a Francesco che lo stima anche troppo. Francesco Rutelli, reduce dal confronto buonista a Matrix con Pier Ferdy Casini, arriva in ritardissimo all’imbarco per Linate con quelli che sembrano essere quattro portaborse: un moderato al gate.

Arriviamo all’Isolotto veramente bassi. Sono a casa.

Commenti [ 1 ]

“InEdita” a Genova

Oggi apre a Genova InEdita, il salone dell’editoria libraria, musicale e multimediale. All’interno del salone si svolge un convegno con più sessioni. Oggi si parla di blog, comunicazione e nuovi media e domani di psicopatologie della vita online e (ci sarò anch’io) di piattaforme, aggregatori e motori di ricerca. Sabato tocca a blog e informazione politica e alle mutazioni della scrittura e del linguaggio. Domenica, infine, blog & blogger.

Mi sembra una bella iniziativa. Partecipo con curiosità e voglia di conoscere gente nuova. Purtroppo ripartirò già sabato mattina prestissimo. Non esitate a venire a salutarmi, se vi va. ;)

“InEdita”

Post successivi
Post precedenti