Bruxelles ladrona
Sabato mattina ero allegramente a spasso per la rue royale di Bruxelles munito di bagagli e diretto alla vicina stazione per prendere il treno che mi avrebbe portato all’aeroporto. Prendete due arabi, ma non di quelli buoni amici miei, ma proprio di quelli che fanno il ramadan come Pannella fa lo sciopero della fame (per finta), si mettono le cinture di esplosivo (vere) e velano donne bruttissime per non farcene accorgere (di quanto sono brutte) dicendo che si tratta di piissimo accorgimento di tipo religioso/segregatorio perché tra l’altro i maschi arabi c’hanno il pistolino facile.
A questo punto sono disponibili diverse versioni dei fatti avvenuti. Ciascuna di tali versioni non è affatto veritiera, è venuta fuori da una mente (la mia) certamente obnubilata dal sonno e dalle infedelissime birre belghe, contiene delle equazioni becere e non vuole affatto entrare nella diatriba tra coloro i quali tifano per l’integrazione e coloro i quali tifano per la dis-integrazione degli immigrati (pesa sull’ultima precisazione una mia pesante “prefissite” che non riesco a curare e che rischierebbe di farmi pendere verso la seconda fazione). Tutte hanno in comune il fatto che non ho più con me il mio (fu) Vaio, l’Olympus C-350 e il portafogli.
Versione uno: questi due simpatici buontemponi dovevano realizzare il jihad (che è una parola maschile in arabo, quindi non LA jihad come scrivono i giornalisti di La Repubblica che però bisogna comprendere perchè devono studiare tutto il giorno come contorcere le frasi degli articoli per far sfigurare Berlusconi e non possono mica studiarsi l’arabo). Il jihad non è la guerra santa, cari lettori del blog, ma significa impegno, sforzo. Ora derubare i turisti nelle capitali europee è o non è una parte di tale impegno? Ma certo! Quindi di prima mattina io recito il Padre nostro e loro fanno il jihad. E a me piace il multiculturalismo e la multireligiosità, quindi ho capito!
Versione due: Bruxelles capitale ha assoldato i due arabucci per diffondere la pratica del pugilato passivo, uno sport in cui due vanno contro uno e lo iniziano alle mazzate agonistiche in cambio di una donazione più o meno spontanea. Non dite che due contro uno è da vigliacchi perché se lo state pensando non avete capito niente dello spirito di De Coubertain e nell’anno delle olimpiadi ad Atene sarebbe grave!
Versione tre: trattasi di aggressione mirata perché nel Vaio avevo una tesina di comunicazione politica e quindi vogliono far vincere bin Laden alle presidenziali Usa con un metodo diverso da quello usato per Zapatero in Spagna…